Treno Orte-Roma Tiburtina.
Il Passeggero Razionale constata che la seconda classe è piena. Va avanti ed arriva al vagone di prima classe, completamente vuoto, fatta eccezione per quattro o cinque posti occupati.
Si siede ed inizia a leggere un libro.
Arriva il Controllore.
CONTROLLORE Biglietto prego.
Il Passeggero Razionale mostra il biglietto.
CONTROLLORE Questo però è di seconda classe, qui siamo in prima.
PASSEGGERO Lo so, ma in seconda classe era tutto pieno, ho visto che questo vagone era vuoto e mi sono messo qui.
CONTROLLORE Ma lei qui non può stare.
PASSEGGERO Ma non c’è nessuno.
CONTROLLORE O paga il supplemento o se ne va.
PASSEGGERO Visto che mancano venti minuti all’arrivo, non potrei restare?
CONTROLLORE No, non può. Ci sono delle regole da rispettare.
PASSEGGERO Ma non ho tolto il posto a nessuno che abbia legittimamente diritto. Per dire, se arrivasse un passeggero con il biglietto di prima classe e reclamasse il mio posto, proprio questo nonostante tutti gli altri siano liberi, lo cederei, naturalmente. Ma questa è una tratta breve di appena mezz’ora, non ci sono fermate intermedie, chi doveva salire è già salito, quindi non solo non ho danneggiato nessuno, ma non c’è neppure la possibilità che io possa danneggiare qualcuno da qui a fine corsa. E, ripeto, anche se dovesse materializzarsi dal nulla un passeggero di prima classe che volesse il mio posto, me ne andrei. Ma ci sono solo quelle quattro persone laggiù.
CONTROLLORE Mi sta prendendo in giro?
PASSEGGERO No. Sto solo dicendo che non ho di fatto rubato niente a nessuno.
CONTROLLORE Insomma, le regole sono regole. I passeggeri di prima classe hanno diritto alla loro privacy.
PASSEGGERO (sbigottito) Ma non sto mica in braccio a loro! Né li sto importunando o ascoltando i loro discorsi!
CONTROLLORE Queste battute non le sopporto. I passeggeri di prima classe devono avere la loro tranquillità.
PASSEGGERO Ma quali battute?! Potrei capire se stessi ascoltando musica a tutto volume. Ma sto leggendo un libro in silenzio, non do fastidio a nessuno. Mi scusi, ma se sale un passeggero del tutto identico a me con un biglietto di prima classe, si siede qui e si mette a leggere un libro come sto facendo io, cosa cambia ai fini della tranquillità dei passeggeri là in fondo? Dubito che percepiscano nell’aria la presenza di un povero. Oppure se io stesso ora tiro fuori un biglietto di prima classe o pago il supplemento e poi continuo a fare le stesse cose che stavo facendo prima, cosa muta nella loro condizione? In che modo posso ledere la loro privacy o la loro tranquillità ora e smettere di farlo automaticamente non appena estraggo un biglietto più costoso di quello che ho?
CONTROLLORE Non faccia lo spiritoso. Ecco, vede? Laggiù nel vagone di seconda classe ci sono due o tre posti liberi.
PASSEGGERO Sì, ma ci sono di mezzo borsoni e valigie, per sedermi dovrei scavalcare alcuni passeggeri, farne scansare degli altri, far spostare le cose a qualcuno. Così facendo sì che disturberei la quiete di alcune persone. Mentre se rimango qui, nessuno viene turbato dalla mia presenza.
CONTROLLORE E se tutti facessero come lei? Se tutti quelli di seconda classe si mettessero in prima perché è vuoto?
PASSEGGERO Beh, a parte che è un problema che non si pone vista l’improbabilità dell’evenienza, ma va bene, radicalizziamo la questione: seppure tutti quelli in possesso di un biglietto di seconda classe si sedessero in prima e si alzassero qualora salissero passeggeri di prima classe lasciando loro il posto che spetta di diritto a chi ha pagato di più, andrebbe più che bene, direi.
CONTROLLORE Ah ecco, quindi facciamo che ognuno fa come gli pare e non conta più la differenza tra prima e seconda classe. Questa è una sua idea, però!
PASSEGGERO Ma non sto facendo un discorso politico sull’abolizione delle classi e l’uguaglianza. Il mio è un ragionamento puramente logico e pragmatico. Ecco, vede? Ora che io mi sono alzato, non è che al mio posto si è seduto un passeggero con un biglietto di prima classe, visto che non ce ne sono ed il vagone è completamente sgombro: è rimasto vuoto. Dunque, vuoto per vuoto, non è meglio che ci si sieda qualcuno?
CONTROLLORE No!
PASSEGGERO Ma scusi, i sedili sono fatti per le persone. Così stiamo facendo fare un viaggetto a delle poltrone vuote! Che senso ha?! Guardi, il vagone è vuoto, ci sono solo quattro o cinque persone per una cinquantina di posti!
CONTROLLORE C’è una regola e va rispettata.
PASSEGGERO Ma la regola deve essere tale in quanto giusta, non è che è giusta in quanto regola. Poi esistono anche il buonsenso, l’applicazione e l’interpretazione volta per volta.
CONTROLLORE La legge è la legge.
PASSEGGERO Ho appena capito che la legge serve a dare un motivo di vita a chi non ne ha di migliori.
CONTROLLORE Lei ha un motivo di vita?
PASSEGGERO Migliore di questo.
CONTROLLORE Arrivederci.
PASSEGGERO Arrivederci.